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Gli auguri di Pasqua del Correttore Generale dell’Ordine dei Minimi P. Colatorti

Carissimi,
Pace a voi (Gv 20,19)
Roma, 2 aprile 2021
E il saluto di Gesù Risorto ai discepoli, chiusi come in “quarantena” nel cenacolo, frastornati dinanzi alla fine del loro Maestro, delusi per le attese messianiche svanite, paurosi di subire la sua stessa sorte. Sembra tutto finito: un vero fallimento la sua missione e senza alcuna prospettiva di futuro.
Si trovano però insieme, sperimentando così la Parola: Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro (Mt 18,20). E infatti il Signore, venne, stette in mezzo e disse loro: Pace a voi (Gv 20,19), confermando il dono dello Spirito, effuso sulla Croce (Gv 19,30). E tutto riprende vita: sì perché Gesù è la misericordia, il perdono, l’amore, la vita del Padre che fa di quegli uomini gli annunciatori di gioia, di pace, di speranza, e costruttori di una umanità nuova. Oggi il Signore Risorto viene e si ferma nelle nostre realtà.
Come ci trova? Giungiamo alla Pasqua 2021, non ancora fuori dal virus Covid 19, inatteso visitatore, venuto a ‘metterci in crisi’. Siamo fisicamente provati, chiusi nelle nostre paure e insicurezze, molto limitati, condizionati nelle nostre relazioni e azioni. E qui che il Signore ci raggiunge, si pone al centro e dentro le nostre reali situazioni e povertà e ci saluta: Pace a te, Pace a voi.
Dunque, non siamo soli! il Crocifisso-Risorto è con noi, ci conforta liberandoci da ogni male, ci accompagna nel quotidiano cammino sostenendoci nell’affrontare con coraggio e dedizione le difficoltà che la vita ci presenta, ci apre il cuore alla condivisione e solidarietà con gli ultimi, ci invia nel mondo a testimoniare un ‘esistenza trasfigurata, camminando gioiosamente, con tutti gli altri fratelli e sorelle, verso la patria celeste e la luce che non conosce tramonto (Vita Consecrata, 1 12).
Con queste parole si chiude la lettera della CIVCSVA inviata a tutti i fratelli e sorelle consacrati nel 25 G anniversario della Pubblicazione dell’Esortazione Apostolica di San Giovanni Paolo II Vita Consecrata.
Vi invito a leggerla perché è per noi tutti motivo per rinnovare l’adesione e l’amore al Figlio, che ci chiama alla sua intimità, allo Spirito Santo, che ci dispone ad accogliere le sue ispirazioni, al Padre, prima origine e scopo supremo della nostra consacrazione (VC 21).

Ci accompagni il ricordo del nostro Santo Padre Francesco che nel Venerdì Santo del 2 aprile 1507, baciando il Crocifisso si congeda da questa terra e dai suoi fratelli, abbandonandosi nelle braccia del Padre buono e misericordioso.
In suo nome rivolgo a ciascuno di voi l’augurio pasquale: Pace a te!
Possa il Signore Risorto rendere gioiosa e bella la tua vita in mezzo agli uomini.

P. Gregorio Colatorti (Correttore Generale)