Era il 27 Marzo del 1416, quando presso i vicoli di Paola, la vita sembrava scorrere tranquillamente. Già di buon mattino, le donne erano attente alle varie faccende domestiche, pulivano la casa, preparavano il frugale cibo per i campi, mettevano sul fuoco la caffettiera per un buon caffè. Mentre gli uomini preparavano gli attrezzi da lavoro per avviarvisi verso i campi.
Proprio quel mattino però, un evento straordinario sembrò fermare il tempo: tutti furono attratti straordinariamente, verso la casa di Giacomo e Vienna, i quali coniugi, nel borgo erano molto stimati per la loro santità di vita.
Molte fiamme ardevano su quella casa, le quali non erano segno di un incendio ma emanavano calore d’amore, sprigionato da una piccolissima creatura, venuta appena nel mondo.
Dalla porta di quella casa uscì la mamma Vienna, la quale gioiosamente gridò: “nacque Francesco, una creatura dagli occhi chiari, dalla carnagione delicata e dai capelli che sembrano dei riccioli d’oro”.
Fu un segno grandioso nella vita di quegli sposi, i quali dopo circa quindici anni di matrimonio non avevano mai cessato di sperare in Dio. Lodavano il Signore per aver in dono, un figlio.
La mamma del piccolo era molta legata al Francesco Assisiate: a lui aveva chiesto nella preghiera di intercedere presso il buon Dio. Il poverello di Assisi, esaudì la preghiera premurosa di quella madre e le concesse ciò che gli aveva chiesto.
Tutto questo accadeva sotto il cielo di quella piccola borgata, il lontano 27 Marzo 1416.
Pace e serenità regnavano in quella casa, al punto tale che nel borgo li chiamavano: la dolce dimora di Narazeth.
Quando qualcuno domandava loro: che ne sarà di questo bambino? Giacomo e Vienna con il sorriso sulle labbra esclamavano: Dio saprà, lui ce l’ha donato e lui lo guiderà.
Fu proprio così: Dio lo condusse in ogni circostanza della sua vita, rendendolo dedito ad una vita di preghiera e penitenza.
Buon 609esimo compleanno🥳🎂
a cura di: P. Domenico Crupi – Delegato del Provinciale