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Bari, 2 aprile 2022/ Commemorazione del Pio Transito di San Francesco di Paola

Come in tutte le parrocchie dedicate al Santo Paolano, anche in quella di Bari, venerdì 1 Aprile è stata celebrata la commemorazione della morte di Sa Francesco di Paola.
Abbiamo iniziato con la recita dell’ultimo dei 13 venerdì a Lui dedicati, basato sul tema della perseveranza.

Sono seguiti recita dei Primi Vespri e Santa Messa, celebrata dal novello Sacerdote Don Francesco Misceo, ordinato il 18 Marzo.
Nella sua omelia, Don Francesco ha sottolineato come nella fede siamo chiamati ad essere piccoli e minimi, a passare per la porta stretta, a morire per poi risorgere. Essere discepoli vuol dire intraprendere un viaggio in cui il nostro IO si desertifica, in cui ridimensionarsi vuol dire recuperare la nostra dimensione reale, dimensione che solo Dio conosce in quanto Lui ci ha creati. Dio è come un medico che si prende cura di noi; ha nascosto a noi la sua divinità, ha nascosto il suo Figlio, segno pieno e vivente di quanto Dio si coinvolge con noi. Gesù si è nascosto tra la sua gente, ma si è distinto nell’amore.

Nella Seconda lettura, al posto della parola “carità”, Don Francesco propone di inserire la parola “casa”, dove il “tutto copre” rappresenta il tetto che ci protegge, “tutto crede e spera” rappresentano i muri portanti che reggono, “tutto sopporta” diventa il pavimento che sorregge: la carità è ciò che fa di noi il tempio di Dio, la Sua casa.

Se si fa spazio all’amore, anche il peso più gravoso diviene leggero. In questo tempio, Dio si fa Figlio e chiede a noi di proteggerLo, amarLo e coccolarLo. In cambio, Egli si fa carico della malattia del nostro peccato.
Don Francesco conclude la sua omelia ringraziando Dio per averci dato testimoni “minimi” come San Francesco di Paola, esempi che vanno imitati per diventare noi stessi testimoni di pace a amore. Dopo la messa, è seguita la commemorazione della morte di San Francesco con la presenza dei bambini del catechismo.

di Muraca Brunella