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Teresa Paonessa: “Aggrappiamoci alla Fede con la Speranza che tutto presto finirà”. Così augura a tutti i terziari in una lettera il Presidente Provinciale T.O.M. della Provincia San Francesco

A Tutti i Terziari /e.p. ai Consigli di Fraternità /Al Pres. Naz. TOM Franco Romeo/Al MRPP P. Francesco Trebisonda /Al Rev.mo P. Gen. P. Gregorio Colatorti.


Carissimi,
in questa settimana Santa, e con la Pasqua oramai alle porte, non posso esimermi dal farvi pervenire un mio scritto, come ho sempre fatto.
Stiamo vivendo un periodo storico, che nessuno avrebbe pensato di vivere.
I pensieri, le ansie, le paure sono tante, sia per l’oggi che per il domani, l’unica cosa a cui aggrapparsi, ora più che mai è la Fede.
Fede che è fiducia in qualcuno che non ci deluderà, anche nei momenti bui, come quello che stiamo vivendo.
Questa consapevolezza ci aiuta a vivere ogni giorno della nostra esistenza, con la Speranza: CHE FINIRA’.
Anche se abbiamo dovuto interrompere il nostro cammino di formazione, le nostre riunioni, il nostro ritrovarci insieme, sicuramente stiamo pregando tanto.
I tre pilastri della Quaresima credo che li stiamo vivendo in pieno. Quando ascolto il termine “stiamo vivendo una Quaresima strana, e una settimana Santa strana”, non credo che sia, questo, l’aggettivo giusto.
Direi piuttosto, stiamo vivendo una vera Quaresima, una vera settimana Santa.
Pensiamo un po’, la preghiera c’è: preghiera personale, comunitaria (tanti i modi di pregare insieme con le nostre comunità di appartenenza e non, che grande dono, la mattina, la Santa messa del Papa).
Questo incontro quotidiano ci ha portato a conoscerlo meglio, ogni giorno ma nella Grande preghiera del 27 marzo (che bella coincidenza con la nascita del nostro Fondatore) credo che siamo rimasti tutti affascinanti e toccati nell’intimo. Le immagini di quella sera rimarranno fissi nella nostra mente, con il suo incedere sembrava portare il peso di tutto il mondo. Il silenzio che lo circondava interrotto dalle sue parole quasi magiche: “

«Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono
addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite
riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa
al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi», ha detto il
Papa. «Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Ci sentivamo forti e capaci di tutto. Ma la
tempesta ha smascherato la nostra vulnerabilità e lasciato scoperte quelle false e superflue
sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e
priorità. Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i
nostri ego sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una
volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci:
l’appartenenza come fratelli».
Il nostro Fondatore che da sempre ci ha incitato a chiamarci FRATELLI e SORELLE.
Possa dopo questa esperienza farci riscoprire questo termine.
Di quante cose stiamo digiunando? Forse poco del cibo, ma ci stiamo privando di tante cose e modi di vivere che pensavamo necessari, ma che tali non sono.
La Carità poi: c’è una corsa a soccorrere l’altro che sta destando non poca meraviglia e ammirazione.
Siamo sicuri che ognuno, nelle proprie realtà si stai adoperando nell’aiuto al prossimo, ora,tanto individuabile tra di noi, ricordando che alla fine saremo giudicati “SULL’AMORE”.
Stiamo pensando a compiere come provincia un atto d’Amore, vi renderemo partecipi appena possibile. L’Obolo della Quaresima potremmo destinarlo a questa Emergenza.
La cosa che ha sconvolto tanti è stata il divieto delle Celebrazioni, ma sappiamo bene che l’Eucarestia è celebrata da tutti i sacerdoti, ogni giorno, che sicuramente stanno offrendo tutto per l’umanità intera.
Posso sembrare superficiale ma il dialogo con Madre Margherita delle Visitandine, mi ha dato una spinta per andare avanti, con la certezza che questo periodo ci è stato dato per redimerci, per la nostra Conversione, quindi non fermiamoci, anche se stiamo in casa possiamo fare tanto.
Anche se non abbiamo potuto incontrarci, abbiamo cercato di adottare, i nuovi mezzi che il nostro tempo ci offre per la comunicazione.
Mezzi tante volte demonizzati, ma che si sono rivelati utilissimi.
Da qui l’idea della maratona letteraria, i due momenti di preghiera il 27 marzo e il 2 aprile, e la riunione di consiglio che abbiamo realizzato, via telematica il 31 marzo.

In questo incontro abbiamo rinviato la Giornata della Fraternità, che era stata fissata il 27 giugno, al 29 settembre 2020.
La Giornata si svolgerà nel Santuario di Paola, in questo giorno ci sarà la professione dei sacerdoti nel Tom, e avremmo pensato di fare anche le ammissioni e le professioni, dei confratelli che nelle fraternità hanno concluso l’itinerario di formazione.
La giornata di formazione prevista per il 19 maggio è spostata al 28 giugno.
Sperando e confidando fino ad allora in tempi migliori.
Come ha suggerito Papa Francesco prendiamo in mano in questo periodo il Crocifisso e il Vangelo, guardiamo il Crocifisso e facciamoci guardare dal Crocifisso e “capiremo che non siamo soli, ma amati perché il Signore non ci abbandona e non si dimentica di noi”.
Con questa certezza, insieme a tutto il Consiglio vi auguro una Santa Pasqua di Resurrezione.
Lamezia Terme 9 aprile 2020

Teresa Paonessa Correttrice Prov. Tom

p.s. allego la preghiera di San Francesco per questo periodo

Padre S. Francesco di Paola, che hai avuto da Dio il dono di guarire e compiere miracoli: concedici protezione e allontana da noi il rischio di contagio da questa epidemia virale. Fa’ che coloro che sono caduti vittime del contagio crescano nella fede cristiana e nella speranza della guarigione e possano prontamente riacquistare la salute.
Illumina le menti dei ricercatori e degli scienziati, guida le loro azioni perché possano trovare al più presto un rimedio efficace di prevenzione e di cura dal Coronavirus, estendi su di loro la tua speciale benedizione.
Padre S. Francesco, dona forza a tutto il personale medico e sanitario che negli ospedali si prodiga con tenacia e amore alla cura degli ammalati di coronavirus, rendi compassionevoli i loro cuori e dona loro saggezza e pazienza, riconoscendo in ogni paziente il volto di Gesù.
E infine, dona a noi il conforto celeste perché sostenuti in questo particolare momento di difficoltà e tribolazione possiamo rinnovare sempre i nostri propositi di bene. Amen.
Gloria al Padre…