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Paola / 5 novembre: MEMORIA DEI SANTI, LE CUI RELIQUIE SI VENERANO NELLE CHIESE DELL’ORDINE DEI MINIMI

Fu sempre uso della Chiesa venerare i corpi dei Martiri, per mezzo dei quali operò il Cristo e nei quali abitò lo Spirito Santo, e celebra il Santo Sacrificio sui loro sepolcri. Le loro reliquie ci ricordano le loro opere, ci uniscono materialmente a loro che già godono del Paradiso e così ci spronano ad imitarli nel cammino della santità.

Dopo aver celebrato la festa di tutti i Santi, cioè «la festa delle sante anime» che sono entrate in cielo, la Chiesa onora oggi, le Sante Reliquie dei loro corpi, che resteranno sulla terra sino al momento della gloriosa resurrezione, di cui esse sono un pegno per noi. Nei primi tempi della Chiesa, si celebravano i santi Misteri sulle tombe dei Martiri nelle Catacombe, per dimostrare che questi Santi avevano unito il loro sangue a quello della Vittima del Calvario. Più tardi, in Roma, si costruirono grandiosi templi, in cui vasti reliquiari, raccoglievano i Resti dei Martiri, che avevano «confessato» la loro fede e venivano deposti sotto l’altare maggiore detto Altare della «Confessione». Da ciò l’uso della traslazione delle Reliquie dei Martiri, che è una delle parti essenziali della cerimonia della Dedicazione delle Chiese. Come una virtù soprannaturale emanava dalla santa Umanità di Gesù, che guariva quelli che gli si avvicinavano, così i Santi, che godono di Dio in cielo, possono per mezzo delle loro Reliquie (ossa, ceneri, vesti od altri oggetti di loro uso) rimaste in terra, «operare miracoli, cacciare i demoni, guarire gli ammalati, rendere la vista ai ciechi, mondare i lebbrosi, cacciare le tentazioni e darci tutti i doni eccellenti, che provengono dal Padre».