E’ un segno della vicinanza dell’amore e della misericordia di Dio a questi nostri tempi di sofferenza.
Che cos’è l’indulgenza plenaria?
E’ il riversare, da parte della Chiesa, sul singolo fedele, con l’autorità del Papa, tutta l’infinita ricchezza di amore e misericordia che Gesù ha espresso donando la sua vita per noi sulla Croce. Questo infinito tesoro, inoltre, è arricchito dall’amore della Vergine Maria e di tutti i Santi, che, al seguito di Gesù, hanno amato il Padre e il mondo fino al dono totale della loro vita.
Da che cosa ci libera l’indulgenza plenaria?
Ci libera e ci aiuta nello scontare la pena di riparare con il bene il male che abbiamo commesso. Ogni peccato, infatti, rompe l’amicizia con Dio, ma rompe anche i legami di amore con cui Dio ha creato le relazioni tra di noi e i rapporti con la creazione stessa. Questa rottura dell’amicizia con Dio ha delle conseguenza non solo nella mia personale vita con Dio, ma anche nei miei rapporti con il prossimo e con la creazione. Perciò, anche dopo l’effettivo perdono da parte di Dio, rimangono ancora gli effetti e le conseguenze di questo peccato, di questa rottura dell’amore verso Dio e verso il prossimo: ad esempio: pigrizia a stare con Dio, freddezza nei miei confronti da parte della persona a cui ho fatto un’offesa… sono tutte conseguenze di questa rottura della carità verso Dio e verso il prossimo. La pena per riparare il male commesso vuole che io viva con amore queste situazioni: se sono pigro a stare con quel Dio che mi ha perdonato, con amore devo sforzarmi a vivere qualche momento di preghiera in più; se mi vergogno a stare davanti alla persona a cui ho fatto del male, con amore devo cercare il suo perdono e la riconciliazione. L’Indulgenza plenaria mi libera dal vivere questa pena della riparazione del male (che magari non sempre è possibile) e mi ottiene la riconciliazione piena con Dio.
Come si ottiene l’Indulgenza plenaria?
Attenzione, però! L’indulgenza plenaria non è un perdono a facile mercato e non mi sottrae dal dovere di rispondere al male, anche al male commesso da me, con un’azione di bene! La Chiesa permette che con un’azione di vero amore, di preghiera sincera, vissuta con una vera coscienza di volersi riconciliare con Dio e con i fratelli, questa riconciliazione piena venga effettivamente donata. Lo scopo dell’Indulgenza è sia quello di ricordarci che da soli non ce la facciamo a riparare il male con il bene, ma abbiamo sempre bisogno dell’aiuto dell’amore del Signore, e sia, inoltre, di “spingere i fedeli a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità, specialmente quelle che giovano ad aumentare la fede e il bene comune” (INDULGENTIARUM DOCTRINA DI SUA SANTITÀ PAOLO PP.VI)
Proprio per questo Papa Francesco concede di ottenere l’Indulgenza plenaria, a quei fedeli che:
1. affetti da Coronavirus, sottoposti a regime di quarantena per disposizione dell’autorità sanitaria negli ospedali o nelle proprie abitazioni se, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, si uniranno spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione alla celebrazione della Santa Messa, alla recita del Santo Rosario, alla pia pratica della Via Crucis o ad altre forme di devozione, o se almeno reciteranno il Credo, il Padre Nostro e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria, offrendo questa prova in spirito di fede in Dio e di carità verso i fratelli, con la volontà di adempiere le solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), non appena sarà loro possibile.
2. agli operatori sanitari, i familiari e quanti, sull’esempio del Buon Samaritano, esponendosi al rischio di contagio, assistono i malati di Coronavirus secondo le parole del divino Redentore: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13), otterranno il medesimo dono dell’Indulgenza plenaria alle stesse condizioni.
3. a quei fedeli che offrano la visita al Santissimo Sacramento, o l’adorazione eucaristica, o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, o la recita del Santo Rosario, o il pio esercizio della Via Crucis, o la recita della Coroncina della Divina Misericordia, per implorare da Dio Onnipotente la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé.