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Festa della Madonna del Miracolo. Il saluto di P. Francesco Trebisonda Provinciale dell’O.M.

 

Dal Convento di Taranto,
16 gennaio 2019

Cari confratelli,
“Ave Maria!” era il saluto di S. Francesco. La presenza di Maria nella sua vita fu un
riferimento imprescindibile per realizzare bene la sua vocazione umana, cristiana e
religiosa. In tutte le comunità della Provincia Monastica e non solo vivremo in questi giorni
l’attesa festa della Madonna del Miracolo. Coloro che frequentano le nostre comunità
ecclesiali hanno appreso così bene l’evento prodigioso di Roma-1842 tanto da nutrire una
bella devozione verso la Madonna. E assieme a noi, attendono questo giorno con gioia!
In passato, i nostri venerati confratelli avevano già lavorato in tal senso con ogni
mezzo e grande zelo, svolgendo una grande opera di divulgazione e associando la storia
della misteriosa Apparizione Mariana all’eredità spirituale lasciata da S. Francesco nostro,
un patrimonio tutto teso alla conversione del cuore che mira a rivestire costantemente i
panni dell’uomo nuovo, secondo il Cuore di Dio e di Maria.
Proprio ieri ho avuto la possibilità di riprendere in mano un testo redatto dal
compianto P. Martino Milito che molti di voi certamente custodiranno nella Biblioteca e
che invito a rileggere, soprattutto in questi giorni. Il libro, “Spunti di spiritualità mariana
nell’Ordine dei Minimi” (Cosenza, 1969), fa particolare riferimento all’apostolato mariano
che era svolto nella nostra Provincia Monastica e traccia a rassegna una breve storia del
culto della Vergine nelle varie comunità. A pag. 64 si legge: «Il 20 gennaio 1842 segnò per
l’Ordine un nuovo tempo. Ha dato nuova luce e nuovo orientamento. Ha assicurato nuova
vitalità. Ha spalancato novelli orizzonti».
Carissimi, dalla Vergine Maria non abbiamo ricevuto solo un dono o un privilegio
ma anche un grande compito: essere nell’oggi della storia segno e testimonianza
dell’amore misericordioso di Dio. In virtù della mia breve esperienza romana di Parroco di
S. Andrea delle Fratte, posso affermare con profonda convinzione che l’eredità ricevuta il
20 gennaio 1842 può aprire veramente nuovi orizzonti per la nostra famiglia religiosa.
Voglio dire che non siamo solo custodi di un evento straordinario ma nelle nostre
comunità siamo chiamati a compiere ogni giorno una vera e propria missione mariana.
Scrive, infatti, il Papa: «Vi è uno stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa.
Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di cammino verso gli
altri è ciò che fa di Lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione» (EG, 288).
Vi invito a vivere in pienezza queste giornate mariane, proponendo ai nostri fedeli
non solo momenti celebrativi e catechetici ma anche una maggiore predisposizione a
vivere nella gioia il Sacramento della Riconciliazione. Credo fortemente che il bene e il
rinnovamento della nostra Provincia Monastica passano da una costante preghiera,
soprattutto per le vocazioni. Vi chiederei, pertanto, di non omettere in questi giorni l’Atto
di Affidamento dell’Ordine alla Madonna previsto dal nostro antico rituale. Sia celebrato
decorosamente alla presenza di tutta la comunità, in comunione spirituale con il Secondo e
Terz’Ordine. Ma vi chiedo un particolare ricordo per me e per la Curia, perché possiamo
svolgere il nostro compito sulle orme di Maria, «Donna attenta, premurosa e caritatevole»
(Mons. Tonino Bello).
Buona festa a tutti!

P. Francesco M. Trebisonda
Correttore Provinciale

(tratto da App Charitas del 17.01.2020)