Oggi la Chiesa celebra Beata Lindalva, nata ad Assu, Rio Grande do Norte, e martirizzata a Salvador, BA. Era la sesta figlia di una famiglia di 13 fratelli. In gioventù ha condotto una vita normale, tra studi e lavoro per aiutare la sua famiglia. Lindalva è entrata a far parte della Congregazione delle Suore Vincenziane nel 1987, attratta dalla cura dei malati e degli emarginati. Nel 1991 è stata inviata a Salvador, dove si prendeva cura di 40 anziani all’Abrigo Dom Pedro II. Alla domanda se le piaceva prendersi cura dei malati, rispondeva scherzosamente: “Sono più felice nella mia missione del Papa a Roma”. Nel 1993, il rifugio ha accolto un uomo di nome Augusto, che ha iniziato a molestare la giovane suora. Rimproverato dalle detenute, Augusto non si fece intimidire, cercando sempre di avvicinare suor Lindalva con la sua malizia. Suor Lindalva iniziò ad avere meno contatti con lui, ma continuò a servirlo come gli altri. Quando alla sorella è stato chiesto se non voleva lasciare la missione per cautela, ha risposto: “Preferirei versare il mio sangue piuttosto che andarmene da qui”. Una volta Augusto chiese perché non fosse ricambiato. Lindalva rispose: “Ho già dato il mio cuore a un altro uomo”. Quest’uomo, ovviamente, era Gesù, ma Augusto pensò che fosse un altro uomo e, geloso, iniziò a pianificare il delitto. Il Venerdì Santo di quell’anno, suor Lindalva si alzò all’alba per pregare la Via Sacra con le sue consorelle, nella Parrocchia di Nossa Senhora da Boa Viagem. Quando tornò, versò il caffè per gli anziani e si diresse in cucina. Concentrata sulle sue faccende, sentì un colpetto sulla spalla, e quando si voltò per vedere chi fosse, trovò Augusto con in mano un coltello. Il malfattore ha sparato 44 colpi di coltello alla suora, che è morta nello stesso momento, versando il suo sangue sul pavimento del rifugio. Quando gli altri anziani cercarono di fermarlo, Augusto gridò: “Vattene, se non faccio lo stesso con te. Mi sto pungendo la carne. Non si è mossa, ecco la ricompensa”. La notizia ha scosso l’intera Bahia, richiamando l’attenzione del cardinale che ha subito individuato una scena di martirio. Il luogo dell’omicidio è diventato un punto di pellegrinaggio e Lindalva è stata beatificata nel 2007. Augusto vive ancora, e in un’intervista ha detto, con rimorso: “Ho ucciso Babbo Natale”. Beata Lindalva, prega per noi, specialmente per le donne che soffrono, vittime di vessazioni e minacce. Amen!
di Fabio Cristo /Fraternità di Guarapuava – Brasile)